Marco Addis

Natural Mr. Olympia 2013

Provenienza: 
Cagliari
Risiedo: 
San Diego, CA
Stati Uniti

Marco Addis

Natural Mr. Olympia 2013 (San Diego)

Sono nato e cresciuto a Cagliari, classe 1974, con madre cagliaritana e papà Buddusoino e questo, fino a poco tempo fa, era il massimo della mia internazionalità. Ho iniziato la pratica del culturismo da giovanissimo ad appena 13 anni quando, dopo un infortunio subito ai campionati sardi di Judo, utilizzai l’allenamento con i pesi per rinforzare e riabilitare la muscolatura del braccio, gravemente provata dall’incidente, scoprendo così il mondo del bodybuilding che, da passione giovanile, diverrà un vero e proprio mestiere. La mia vita da normale studente e adolescente, è stata accompagnata sempre dall’allenamento e da tutti gli aspetti legati al mondo dello sport. Sin da giovanissimo, mi sono allenato con costanza seguendo un’alimentazione corretta finendo, puntualmente, per coinvolgere , in un modo o nell’altro, tutti quelli che mi stavano attorno, dai parenti agli amici, dai professori ai conoscenti, ai quali facevo schede di allenamento. Ho sempre adorato ogni materia orbitante attorno al corpo umano e alle sue potenzialità di sviluppo, approfondendo l’argomento il più possibile. Ogni qual volta che , da ragazzo, venivo a contatto con il mondo del culturismo, i maggiori rappresentanti del tempo, elogiavano le mie potenzialità consigliandomi di valutare seriamente l’opportunità di immergermi totalmente in quel mondo da un punto di vista agonistico, abbandonando altre vie professionali, con un eventuale trasferimento negli States. In Italia, dove il bodybuilding non è certo un’attività di spicco, in una città come Cagliari, dove lo è ancora meno, e in una normale famiglia tradizionale, benestante e colta come la mia, questa idea fu vista come qualcosa di assurdo, il classico sogno dei bambini. Io stesso, ero combattuto dalla smania di realizzare il mio sogno con il completamento di un percorso che aveva caratterizzato tutta la mia vita con non pochi sacrifici, e l’idea di lasciare tutto, compresa la mia amata città, le persone che amavo ed opportunità lavorative certe. Optai per un compromesso: decisi che non avrei lasciato la mia terra e i miei affetti, ma che non avrei rinunciato ai miei obbiettivi e ai miei sogni, che non avrei sprecato il talento che molti mi attribuivano e mai e poi mai avrei vissuto di rimpianti con se o ma. Decisi di procedere per gradi. Continuai a studiare ogni aspetto legato alla nutrizione e all’allenamento cercando si specializzarmi il più possibile. Mi alleno senza sosta come ho sempre fatto nella mia vita ritagliando sempre uno spazio all’interno della giornata per allenamento , riposo e corretta alimentazione, cosa non sempre facile nella vita di un ragazzo come me che, certamente, non voleva rinunciare a nessun tipo di socializzazione o sano divertimento dell’età più bella. Negli anni entro in contatto con il mondo statunitense legato a questo sport , inizialmente come personal trainer, figura allora semi sconosciuta in Europa, più che mai in Italia e in Sardegna e decido di aprire quella che è stata una delle prime palestre one to one in assoluto, la personal trainer gym tutt’ora in attività. Quando portai questa nuova professione ricordo che nessuno sapeva di che cosa si trattasse e, il più delle volte, ero costretto a ripetere la parola che veniva puntualmente storpiata. Gli americani mi affibbiano un nomignolo che non mi abbandonerà mai più: Mr. Peak. La particolare conformazione dei miei bicipiti crea, durante la contrazione del muscolo, un picco e una esasperata separazione dei due capi del muscolo stesso. Da qui il nome. Credo, anzi sono certo, che questa sia stata una fortuna. Si crea il personaggio e l’interesse attorno alla mia persona e a questa dote genetica da me, furbescamente, accentuata il più possibile tramite l’allenamento. Inizio a ricevere premi e riconoscimenti in tutto il mondo per le braccia oltre ad una curiosità esasperata da parte degli appassionati. Decido di approfittare di questa attenzione mediatica per far sentire la mia voce sugli aspetti più problematici del bodybuilding, un mondo a me tanto caro che non mi andava venisse non capito o addirittura rovinato dagli stessi suoi protagonisti come in effetti stava accadendo. Inizio una mia particolare battaglia per far accettare completamente, ammirare e approvare il bodybuilding agonistico più estremo dalla gente comune e non solamente da curiosi o meri appassionati. Accanto ad una informazione, per la verità già presente, che facesse comprendere le basi tecnico scientifiche di questo sport e l’affascinante possibilità di migliorare e modificare il proprio organismo in maniera mirata e consapevole, occorreva colpire in maniera chiara e diretta, senza giri di parole, ogni sorta di problematica anche se questo avesse toccato i poteri forti. Iniziai a tenere seminari e a scrivere sulle riviste specializzate attaccando in maniera diretta e violenta doping e comportamenti sbagliati nel mio mondo facendo nomi e cognomi. La spiazzante e inedita, in questa forma cruenta, battaglia da me intrapresa, fu da qualche parte censurata ma poi appoggiata a causa del largo seguito e dalla nascita e crescita esponenziale di un movimento di bodybuilding, quello natural. Un mio approccio così assolutistico risultava rischioso per le ripercussioni che poteva avere in campo agonistico e nel mondo direttamente coinvolto. La mia campagna a favore di un bodybuilding pulito e più vicino alla gente con critiche dirette a federazioni, regolamenti, giudici, test antidoping, stampa vergognosamente di parte ecc, risultava essere qualcosa di rischioso per me dal punto di vista agonistico e dell’inserimento nel mondo che criticavo compreso il natural non completamente illibato quando a problematiche. Decisi di continuare e questo, inaspettatamente, fu un qualcosa che, ancora di più, rafforzò il mio personaggio. Per il mondo Mr. Peak divenne improvvisamente Mr. Peak the natural bodybuilding icon, l’icona mondiale del bodybuilding naturale portandomi indubbi vantaggi anziché sfavori. Iniziai a ricevere centinaia di email da tutto il mondo di appassionati che mi ringraziavano per le mie battaglie inorgogliendomi. Si sentivano nuovamente parte di uno sport meraviglioso che, a causa di errori sempre più macroscopici, si stava allontanando da loro e dai loro sogni. Una battaglia comune che dava un senso a tutto ciò che facevo e /o avevo fatto in tanti anni di sacrifici. Questo enorme seguito mi favorì certamente nel mio mestiere di trainer improntato alla realizzazione dei risultati senza farmaci ma anche in campo agonistico dove il pubblico fu certamente e senza ombra di dubbio, uno degli artefici del mio successo grazie ad affetto e stima elargita nelle maniere più disparate. Ottengo il tesserino da professionista in tre diverse federazioni internazionali, mi esibisco un po’ in tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti e in varie parti d’Europa. Partecipo a otto campionati mondiali, divenendo campione del mondo a Las Vegas nel 2010 e vincendo la coppa del mondo a Los Angeles nel 2013. Partecipo a 4 Mr. Universo vincendo il titolo assoluto nel 2012 a Chicago e a 4 Natural Mr. Olympia vincendo il titolo assoluto junior master nel 2013 a San Diego. La mia particolarità fisica, con una muscolatura estrema, ma nel contempo piacevole, mi permette di vincere, oltre ai titoli di bodybuilding, anche il titolo di campione del mondo muscle model a Las Vegas e di Men Pysique Mr. Universe ancora a Chicago, oltre ad avere un seguito sempre più variegato di sostenitori ormai lontani dagli stereotipi classici affibbiati al bodybuilding. Non sono le vittorie comunque o i complimenti, che certamente fanno piacere, a rendermi felice e orgoglioso della scelta fatta durante la mia vita, ma ciò che mi inorgoglisce, mi emoziona o mi fa sentire realizzato, è quando mi attribuiscono parte del merito di essere è riuscito ad avvicinare questo sport, spesso di nicchia nel suo aspetto agonistico più estremo, alla gente comune. Decido di mettere nero su bianco ciò che negli anni ho appreso scrivendo un libro di bodybuilding con uno stile che, ancora una volta, risulti essere adatto, non solo al professionista e al dilettante interessato o già immerso in questo sport, ma anche a coloro che vogliano conoscerlo e affrontarlo come stile di vita alimentare o di movimento fisico. La mia intenzione fu colta dagli interessati e le 1000 regole del fitness diventa un rarissimo esempio di testo di bodybuilding e fitness pubblicato, non da una casa editoriale settoriale, come avviene di solito, ma da un’importante casa editrice nazionale generalista come la Mursia realizzando, ancora una volta, il mio obbiettivo principe di portare il bodybuilding, anche quello agonistico, verso la gente comune con ‘auspicio di guadagnarne consenso, apprezzamento e rispetto. Il libro viene presentato con successo in tutta Italia compresa la prestigiosa fiera del libro di Torino. Attraverso studi e ricerche, concepisco il sistema di allenamento per atleti natural agonisti 1 ms (one movement system) metodologia usata e apprezzata ormai dai bodybuilder naturali di tutto il mondo che non fanno alcun uso di farmaci. Il successo e le soddisfazioni avute non mi hanno allontanato dalla mia terra o fatto venire la voglia di farlo ma, al contrario, mi hanno confermato il fatto di avere la fortuna di vivere in una sorta di paradiso, in uno dei posti migliori al mondo, con una qualità di vita impareggiabile, sottolineandomi l’importanza delle proprie radici. Chi mi conosce sa bene che Mr. Peak continua ad essere semplicemente Marco che si allena e allena nella sua palestra della sua amata città, non usa abbronzati artificiali ma si gode il poetto tutto l’anno e mangia la pizza gigante a Pula.

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